di Salvo Barbagallo
Coraggio profughi in mare sui barconi che fuggite dalle vostre patrie in guerra: presto (?) arriveranno i “nostri” a salvarvi! Come ha scritto Giuseppe Sarcina, inviato del Corriere della Sera a Washington “Arriva, inaspettata, dallo Studio ovale della Casa Bianca, quella scossa sull’immigrazione che l’Italia da lungo tempo attende da Bruxelles. Barack Obama ne parla al suo ospite, Sergio Mattarella, definendola «un’idea embrionale». Gli Stati Uniti mettono a disposizione «gli asset militari» di stanza nel Mediterraneo per soccorrere i migranti. Sono centinaia le basi americane dislocate tra Italia, Grecia e Spagna. Non solo navi, sembra di capire, ma anche elicotteri, aerei di ricognizione. Una forza imponente finora utilizzata, e non a pieno regime, solo per attività anti-terrorismo”.
“Arriva inaspettata” l’offerta del presidente degli Stati Uniti d’America mentre discute con l’alleato presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella: stupore? Ma no, questa è pura politica, ad altissimo livello. Giuseppe Sarcina, però, fa osservare: “Il presidente degli Stati Uniti, in realtà, ha già sottoposto il suo piano alla cancelliera tedesca, Angela Merkel e, nei prossimi giorni, si confronterà con il capo dello Stato francese François Hollande e il premier italiano Matteo Renzi. Il leader americano punta a portare la proposta al vertice Nato, in calendario l’8 e il 9 luglio a Varsavia”. Come dire: l’Italia, il Paese più direttamente interessato alla delicata questione dei profughi/fuggitivi, viene informata “dopo” la Germania, anche se “prima” della Francia.
Andrea Carugati, su Huffington Post, sottolinea: L’idea del presidente americano è quella di una “collaborazione tra la Nato e l’Europa per far fronte alla crisi umanitaria e per smantellare le reti di traffico di esseri umani. Come dire, gli USA sono a disposizione ma… attraverso le forze della NATO.
Come è noto (ma forse questo dettaglio è trascurabile) nelle acque del Mediterraneo sono già in funzione i mezzi navali dell’operazione Triton (originariamente chiamata Frontex Plus): una operazione di sicurezza delle frontiere dell’Unione europea condotta da Frontex, l’agenzia europea di controllo delle frontiere, con l’obiettivo di tenere controllate le frontiere nel mar Mediterraneo. L’operazione (anche questo è noto) ha sostituito l’operazione “Mare nostrum” con contributi volontari di Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Austria, Svizzera, Romania, Polonia, Lituania e Malta. E i Paesi NATO? A quanto risulta sono Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Rep. Ceca, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria. Molti di questi Paesi sono già nella Frontex/Triton. Ma il punto, forse, non è questo: la NATO è una forza militare: un’organizzazione internazionale, che ha come fine la collaborazione della difesa. Ora dovrà servire a “difenderci” dai profughi che fuggono? Ma il punto, forse, non è questo.
Giuseppe Sarcina ha rilevato nel suo reportage che Gli Stati Uniti mettono a disposizione «gli asset militari» di stanza nel Mediterraneo per soccorrere i migranti… Ma perché non lo hanno fatto prima, e non lo fanno ora e rimandano invece la proposta di un intervento concreto alla NATO? Ma il punto, forse, non è neanche questo e non sappiamo quale possa essere…
Restano interrogativi che non avranno sicuramente risposta: come mai in soccorso dei profughi/fuggitivi nelle vicinissime acque del Mediterraneo non si è mai alzato in volo un solo elicottero dall’immediata base di Sigonella, e come mai nessuna nave della VI Flotta USA, di stanza per “missione” nel Mediterraneo, sia intervenuta per salvare quelle vite umane delle quali solo ora si sostiene che costituiscono un “problema globale”?